Coltiviamo il «giardino planetario»Prendiamoci cura di casa, città, pianeta

Coltiviamo il «giardino planetario»

Prendiamoci cura di casa, città, pianeta

ROMA NATURE WEEK

Cosa possiamo fare per combattere lo stress e i ritmi frenetici della vita in città? Per stare meglio ogni giorno? Cosa vuol dire connettersi alla natura? E perchè è così importante per la nostra salute? Perché dobbiamo imparare a prenderci cura degli spazi verdi urbani? Creare giardini in terrazza, balcone, davanzale? Mettere le mani nella terra? Preoccuparci della biodiversità?

La prima edizione di Roma Nature Week celebra il potere della natura con due giorni di lezioni, workshop, attività e incontri al Museo Orto Botanico di Roma e una settimana di appuntamenti in giro per la città, dedicati a chi desidera avere una relazione forte e profonda con il mondo naturale.

Con questo evento il Festival si mette di nuovo in viaggio per dimostrare che la natura non solo rappresenta il motore per affrontare le più grandi sfide urbane, ma ha un ruolo chiave per il nostro benessere fisico e mentale. E invita chi ama la vita all’aria aperta, l’ecologia, il giardinaggio e gli spazi esterni, a risvegliare quel tenace e arcaico “desiderio del filo d’erba” e a sperimentare come «il verde» sia in grado di plasmare il nostro domani e quello del Pianeta.

Forest bathingnature therapymindfulness, slow plants marketlezioni di giardinaggio ecologico, workshop e pillole di coltivazionetalk, laboratori per bambinipasseggiate immersive nella natura, offriranno un diverso significato al nostro rapporto con il verde, facili abitudini per un nuovo stile di vita. E una visione inconsueta di Romacittà più verde d’Europa con le sue 22 aree naturali protette, 40 ville storiche, golene fluviali, zone agricole e orti urbani che coprono il 67% del suo territorio.

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Come vorremmo vivere? Quali saranno gli ingredienti per una nuova era «open air» ispirata allo stile di vita mediterraneo, a contatto con la natura? Quali tematiche – ecologiche, sociali e ambientali – la caratterizzeranno?

Il Festival punta sulla vita all’aria aperta, perchè la relazione con la natura, soprattutto per chi abita nelle grandi città, non è un trend del momento ma un bisogno fondamentale.

Il vivere fuori, in connessione con la natura diventa quindi espressione di una filosofia ambientalista che trova nel «giardino planetario» il riferimento culturale per un nuovo Antropocene e l’invito a divenire custodi e giardinieri dell’intero ecosistema.

Se davvero casa, città e Pianeta, fossero grandi giardini di cui prenderci cura, faremmo della sostenibilità una scelta di vita «normale» e felice. Ognuno secondo le proprie possibilità.
Soprattutto nelle grandi città, perchè è qui che si gioca la sfida più importante dell’ uomo. È qui che la relazione con la natura si fa desiderio e necessità di combattere la crisi climatica ma soprattutto di sperimentare nuove soluzioni per migliorare la qualità della vita di tutti gli esseri viventi.

Alberare piazze, piantare orti nei parcheggi e giardini sui tetti, vegetalizzare i muri, depavimentare le strade, creare angoli verdi su balconi e terrazze, è il manifesto del nuovo vivere urbano, attento alla dinamicità dei mutamenti stagionali, alla sensorialità del mondo vegetale e al giardinaggio ecologico. L’ uso che tutti noi – cittadini, istituzioni, associazioni – decideremo di fare del nostro piccolo pezzo di pianeta, casa o città, può fare davvero la differenza.

E non chiamatelo “greening”. Non si tratta di cambiare colore ma utilizzare la vegetazione per trasformare le città in ecologie urbane complesse capaci di produrre nuovi microclimi.

L'impegno climatico del Festival

L'impegno climatico del Festival

Per un giardinaggio ecologico

Ispirati dalla consapevolezza che fare giardinaggio con il cambiamento climatico significa infrangere tutte le regole, il Festival nel 2015 ha creato la Scuola del Verde che dal 2020 collabora con il Museo Orto Botanico di Roma. Progetto formativo dedicato a chi – professionista o alle prime armi – vive nelle grandi città e sente  il bisogno di ristabilire un rapporto con la natura e il regno vegetale.
I corsi insegnano a: coltivare con laumento delle temperature; creare spazi esterni resilienti e ricchi di biodiversità; prendersi cura di tutti viventi; praticare il giardinaggio ecologico e lo slow gardening e sperimentare la connessione con la natura.

SCUOLA DEL VERDE E MUSEO ORTO BOTANICO DI ROMA

Per un vivaismo sostenibile

Fare giardinaggio non vuol dire solo coltivare delle piante ma prendersi cura anche di tutto il resto: suolo, insetti, uccelli, mammiferi, rettili. Coltivare in armonia con la natura, perchè riguarda il modo in cui si sceglie di essere su questo mondo. È da questo assunto che prende le mosse Slow Plants, un progetto nato con l’intento di promuovere una coltivazione sostenibile e sensibilizzare ad un consumo consapevole di piante, soprattutto di quelle in vaso. Tutti possiamo (e dobbiamo) fare la nostra parte.

SLOW PLANTS

Per una relazione tra natura e bambini

I bambini hanno bisogno di trascorrere  tempo in ambienti naturali per trovare la meraviglia e lo stupore nel vivente. È necessaria una continuativa relazione con la natura per sviluppare quel senso di appartenenza e quell’identità ecologica così essenziale per promuovere comportamenti consapevoli.

È questo lo spirito che anima la Giornata del Verde dedicata alle scuola della primaria e Bambini Botanici, progetto di outdoor education pensato per stimolare una rapporto affettivo con il mondo naturale e i suoi affascinanti misteri.

GIORNATA DEL VERDEBAMBINI BOTANICI

Per una città più verde

La relazione con la natura, soprattutto per chi abita nelle grandi aree urbane, non è un trend del momento ma un bisogno fondamentale. Le città occupano solo il 3% della superficie dell’intero pianeta ma sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2; 50% dei rifiuti; 60% e 80% del consumo di energia; 75% dell’utilizzo delle risorse naturali. In un certo senso ciò non sorprende, dato che oltre la metà della popolazione mondiale vive oggi nelle città, più che in qualsiasi altro momento della storia.

L’aumento delle temperature e il riscaldamento globale ci pongono davanti alla necessità di ripensare le attività umane e mettere in atto strategie di pianificazione urbana per affrontare le grandi sfide.
Le città del futuro dovranno essere più inclusive, empatiche, resilienti, verdi, circolari, biodiverse, eque. Ricche di spazi verdi, alberi per abbattere le isole di calore, corridoi ecologici per accogliere una grande varietà di specie animali e vegetali. E migliorare la qualità della vita di chi le abita.

Il Festival da 13 anni sensibilizza con progetti e incontri, istituzioni, associazioni, cittadini su biodiversità, forestazione urbana, giardini e aree verdi.

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