QUANDO siamo bambini un albero ci appare per quello che è, un ESSERE VIVENTE che nasconde al suo interno un intero universo, talmente complesso da lasciarti a bocca aperta. Passi le giornate a cercare di capire che cosa succede lassù e ad immaginare quali sono gli esseri fantastici che popolano quello spazio selvaggio che confina solo con il cielo. Forse proviamo la stessa sensazione di Wordsworth: «Che in questo momento c’è vita e nutrimento/per gli anni futuri».
Poi gradualmente tutto cambia. Quando cresciamo, avviene una strana trasformazione e l’albero diventa l’elemento che delimita strade, decora piazze e rende meno grigia la città. Ci siamo persi la fantasia e il (super) potere di vedere e sentire la natura, che sembra essere solo – prendendo in prestito le parole di Ippolito Pizzetti – «l’anticamera del costruito e non un teatro, il quale ha una vita, uno svolgimento, una continuità, un ritmo propri, al pari di una composizione». Consapevolmente dimentichiamo.
Dicono che entro il 2050 la popolazione mondiale passerà da 7,6 miliardi a 10 miliardi e che il 70% abiterà le città. Se le città saranno i luoghi del futuro, vogliamo renderli accoglienti, sostenibili, capaci di soddisfare i desideri e le vere aspirazioni dell’uomo?
Ecco allora 7 buoni motivi per cui ameremo ancora e ancora gli alberi …