Come collettivo siamo abituati a lavorare tramite dialoghi che avvengono grazie alla presenza fisica, si fondano su uno scambio di idee dette ad alta voce e che attraversano quell’universo di sguardi, movimenti, suoni e odori che, anche in modo indiretto, guidano le riflessioni comuni. In tal modo avvengono le contaminazioni di idee, si fondono i punti di vista, si creano e si risolvono tensioni. Alla fine di quello che è spesso un lungo processo di scambio, si arriva ad immaginare e progettare qualcosa che appartenga a tutti i presenti in qualche modo, qualcosa che tramite la parola detta, scritta o disegnata, ognuno si riesca a figurare, a sognare.
Tuttavia non sono rari i momenti in cui capita di rendersi conto che in realtà ciascuno aveva immaginato quell’idea con qualche sfumatura differente, con un dettaglio leggermente spostato, un colore più o meno acceso, o magari aveva dato un senso implicito totalmente diverso all’insieme.
Infatti seppur legati da storie comuni, da viaggi insieme, da parole ricorrenti, siamo 7 singole menti, ognuno con il suo bagaglio personale, e altrettanti sono gli spunti creativi che possono nascere, altrettanti sono i panorami che si possono desiderare, altrettante le storie che si possono raccontare.
In un tempo in cui la presenza fisica è rimandata e in cui la distanza non permette alla nostra fantasia di riflettersi negli occhi dell’altro, ci siamo chiesti in che modo stuzzicare l’immaginazione di ognuno e come farla confluire in un immaginario comune ma non unico, variopinto e molteplice, aperto alla lettura e interpretazione altrui. Così, guardando fuori dalla finestra di casa propria, ecco apparire sotto i nostri occhi 7 scorci diversi su panorami altrettanto diversi, che ci hanno invitato a fantasticare e a proiettarci in una dimensione fatta di desideri, speranze o paure che ognuno ha impresso nella propria mente e poi su un’immagine virtuale. In un certo senso abbiamo esorcizzato la paura della distanza e provato a disegnare speranze future. Ad un vivido paesaggio reale abbiamo sovrapposto un altro paesaggio, questa volta interiore, chi in modo onirico, chi astratto, chi ironico, lavorando di fantasia ad un cambiamento, ad uno stravolgimento o ad una stratificazione, probabilmente con processi logici che ogni giorno applichiamo ai paesaggi più vari che ci circondano e che si fondono con quelli della nostra fantasia.
Autore/iCollettivo STORTHØEventoFvpvLink
Ma che idea divertente!!!