Sembra che i Millennial siano sempre un passo avanti a tutti, soprattutto quando si parla di strategie di sopravvivenza in città.
Forse a causa della loro esaltante incapacità di arrendersi al luogo comune che qui non si possa vivere felici.
E lo dimostrano facendo del microgiardinaggio uno stile di vita, un’estensione del curare sé stessi e il pianeta.
In breve quando la vita si fa dura, le piante diventano una priorità. Soprattutto per loro.
Ora, qualunque sia il motivo,
la necessità di prendersi cura di qualcuno, di connettersi con qualcosa di tangibile nel mondo reale, di trovare un antidoto alla crisi o una nuova estetica domestica,
per questa e per la generazione Z, le piante da appartamento sono a tutti gli effetti, coinquiline affidabili e generose.
Qui sotto, due dati. ↓
Durante il lockdown la passione per il verde degli italiani è cresciuta: nel 2020 i Green lover sono passati da 16 a 19 milioni (39% della popolazione) circa tre milioni in più rispetto all’anno precedente. E tra questi neo-greenlover, il 12% sono proprio Millennial.
Negli Stati Uniti il fenomeno è ancora più evidente. Un sondaggio nazionale sul giardinaggio condotto nel 2016, ha mostrato che l’80% dei 6 milioni di giardinieri alle prime armi, ha proprio un’eta compresa tra i 18 e i 34 anni. A dimostrazione che questo stile di vita fa parte di una fascinazione per il benessere oltre che per l’ambientalismo.
Orbene siamo arrivati al punto.
→ Perchè i Millennial amano così tanto le piante da interno?
Innanzitutto perchè le piante da interno
- hanno un forte valore semantico.
La pianta d’appartamento serve ad identificare e simboleggiare una generazione di giovani abitanti urbani, cittadini del mondo. - connettono alla natura e a i suoi poteri benefici.
- identificano una nuova estetica.
Per i millennial piante e giardinaggio sono associabili al design a differenza delle generazioni precendenti più concentrate sulla conoscenza scientifica e sull’abilità studiata.
Inoltre perchè le piante da interno sono
- terapeutiche.
Come la storia dimostra, l’essere umano, dopo ogni crisi o rivoluzione, ha sempre cercato conforto nella Natura.La prima ondata di piante domestiche risale alla fine della Rivoluzione Industriale, quando la gente che si trasferiva dalla campagna in città, sentiva il bisogno di quel forte senso rurale di identità e radicamento.
La seconda ondata torna negli anni ’70, in pieno Watergate e guerre in Medio Oriente, quando le donne decoravano salotti e bagni con pothos e lingue di diavolo.
Dopo una piccola pausa negli anni 80 – quando la foresta tropicale era ormai un ricordo lontano – negli anni 90, l’allettante promessa di aria pulita dello scienziato della Nasa Bill Wolverton, affascina il mondo. E le case tornano a popolarsi di piante.
- il primo passo per avvicinarsi alla genitorialità.
In una vita sospesa, dove lavoro, casa, matrimonio e bambini, tardano ad arrivare, le piante aiutano a sentirsi adulti e a stimolare il senso d cura.
Ed infine, perchè le piante da interno
- rappresentano la ricerca di una vita più lenta e a misura d’uomo.
Non è infatti un caso che molti di questi giovani dalle dita verdi sono anche discepoli delle atmosfere bucoliche e agresti del cottagecore, l’estetica che celebra un ritorno alla semplicità di una vita romantica tra orti da coltivare e abilità manuali da riscoprire, soprattutto in città.
Ma i Millennial non solo sono houseplant-addicted. Le generazioni Y e Z amano visceralmente la Monstera quanto il pomodoro, purchè coltivato nel proprio orto, possibilmente indoor e con un sistema super tecnologico.
→ La passione dei Millennial per l’orto
Come il migliore degli amori duraturi, l’orto è diventato compagno di vita dei Millennial.
E questo perché per loro la casa è dove ti porta il cuore. E la paletta da giardinaggio. (ovviamente in senso metaforico).
Cominciamo con qualche numero.↓
Secondo il rapporto di Garden Media Trend 2021:
- il 5 aprile 2020, il termine più cliccato su google è stato, Victory Garden
- gli influencer del giardinaggio commestibile hanno visto crescere fino al 400% i loro social e piattaforme on line, a causa del grande afflusso di follower alle prime armi in cerca di consigli
- il 67% degli intervistati coltiva o pianifica di coltivare piante commestibili: il 52% verdure, il 33% erbe aromatiche, il 31% frutta.
Su Pinterest
- le ricerche sulla coltivazione di micro ortaggi indoor ha registrato un aumento del 223% nel 2020 rispetto al 2019.
Per l’ Osservatorio Nomisma The World after Lockdown
- 4 milioni di appassionati (8% degli italiani) si dedicano all’orto coltivando ortaggi, frutta, verdura, erbe aromatiche, piante officinali.
- Inoltre, le varietà preferite dei Green enthusiast (il 27% della popolazione) che risentono della dimensione strettamente domestica dello spazio, sono in prevalenza erbe aromatiche (32%) e ortaggi (15%).
- il 30% dei Green enthusiast si cimenta nella coltivazione dell’orto verticale.
Insomma l’agricoltura urbana sembrerebbe essere davvero il tema del futuro dei grandi centri urbani che entro il 2050 si troveranno davanti alla sfida di ospitare l’80% della popolazione mondiale. Non siamo mai stati così liberi e in grado di controllare cosa e come mangiamo.
E chiaramente per soddisfare le voglie orticole di questi esigenti consumatori, le aziende si fanno in quattro, con la creazione di tecnologici kit di coltivazione indoor.
Ecco qua un po’ di suggerimenti per far felici voi e i vostri pollici verdi.
Vediamo quali sono i loro indoor herb garden kits preferiti.
→ Kit di coltivazione indoor per Millennial (e non solo)
Partiamo!
ASPARA by GrowGreen — il kit da mensola 🙂
Innanzitutto siamo rimasti molto colpiti dalla mission dell’azienda: utilizzare le tecnologie per migliorare la coltivazione domestica, consentendo così una vita sana per l’umanità.
Un impegno serio e poetico come quello di “implementare” la natura con i loro dispositivi.
Sono un team di professionisti con sede a Hong Kong, provenienti dal mondo dell’agricoltura e della tecnologia, capaci di combinare le idee di un planting di nuova generazione con la tecnologia più avanzata.
Poi ci sono altri elementi che lo rendono super interessante.
- la misura: 35 cm x 53 cm. è perfetto anche sul frigo!!
- l’indipendenza. dopo la semina iniziale, va abbastanza in autonomia. un’app gestisce la maggior parte del processo di coltivazione avvisando quando è il momento di riempire il serbatoio dell’acqua e raccogliere le piante. favoloso!
- le ricette e i consigli di coltivazione
- la varietà di verdure (rucola, lattuga e cavolo riccio blu) e la possibilità di coltivare anche fiori e frutti.
BOTANIUM — il kit da scrivania 🙂
Immaginate un vaso da fiori dal design nordico, in cui far crescere basilico o timo (tanto per andare sul classico) o del wasabi (per gli amanti del giapponese) o profumate fragole di bosco (per le anime più wild).
Questo è botanium, un progetto ideato nel 2016 (e finanziato su Kickstater in soli 5 giorni con 1420 sostenitori da tutto il mondo!) da un gruppo di designer e ingegneri svedesi con la passione per la creazione di prodotti innovativi che consentono a tutti di coltivare il proprio cibo senza compromettere il proprio stile di vita urbano. Bella anche la loro mission: ci sforziamo di accelerare e semplificare il giardinaggio urbano, consentendo a tutti di essere un coltivatore.
Il sistema è estremamente semplificato, come nelle migliori tradizioni svedesi: riempi il serbatoio con acqua, aggiungi la soluzione nutritiva, argilla espansa e metti i semi. Ricorda sempre di posizionare la pianta davanti ad una finestra luminosa in modo tale che entri la giuste quantità di luce.
E se la pianta cresce troppo? La rinvasi in terra dopo aver lavato accuratamente la zolla.
CLICK AND GROW — il kit per piccoli e grandi sognatori 🙂
Qui tutto ha avuto inizio da un rapporto della Nasa sulla coltivazione di piante nello spazio. Mattias Lepp ispirato da questo studio, decide di creare il suo giardino indoor. Lavora con le università di tutto il mondo per mettere a punto la tecnologia.
In pochi anni produce diversi kit intorno ai quali si raduna un’appassionata comunità di contadini urbani da salotto.
Smart garden 3: per chi è alle prime armi o ha poco spazio. Una Nespresso con cialde biodegradabili di piante contenenti al loro interno, semi e sostanze nutritive. (mai più senza pesto!)
Smart Garden 9: per chi si sente pronto a osare. Nove piante tra erbe aromatiche, frutti, insalate e fiori 100% biologici. Nella versione Pro, un’app controlla l’intero processo di crescita.
Smart garden 27: per gli impavidi. Ovvero un intero raccolto 365 giorni l’anno.
La fattoria verticale: dedicata a chi vola alto. Un super kit di insalate, erbe aromatiche, fiori edibili, pomodori, verdure a foglie lunghe. Con questa produzione si potrebbe immaginare una vendita all’ingrosso.
AEREOGARDEN — Il kit del cuoco 🙂
Se Mattias Lepp di ClicK&Grow si è lasciato ispirare dalla Nasa, Michael Bissonette presidente e fondatore di Aereogrow (Aereogarden), con la Nasa ci collabora.
Ottime premesse!
Aereogrow è parte di un progetto educativo sulla crescita e lo sviluppo delle piante di pomodoro nello spazio che coinvolge studenti e insegnanti di tutto il mondo.
La sua tecnologia è stata testata per trasportare i semi durante il viaggio verso la ISS e fare in modo che questi non germogliassero prima dell’inizio dell’esperimento.
Detto questo, Aereogarden è stato forse il primo indoor garden introdotto sul mercato.
Esistono diversi modelli ma il nostro preferito è Bounty Basic, che ha addirittura la funzione modalità vacanza che minimizza l’effetto disastro quando parti per la campagna.
È molto semplice: basta inserire i baccelli preseminati e aspettare che crescano. Germogliano in pochi giorni, si raccolgono in una settimana e durano mesi. Ha un pannello di controllo digitale che aiuta a tenere traccia dei progressi delle piante, ad aggiungere acqua e cibo e a imparare con consigli di giardinetti esperti.
Il kit gourmet comprende: semi di basilico genovese, basilico thailandese, prezzemolo riccio, prezzemolo italiano, timo, erba cipollina, aneto, menta.
Questo post potrebbe continuare all’infinto ma non vogliamo sfidare ulteriormente la vostra attenzione.
Speriamo di essere riusciti innanzitutto, a stimolare la vostra voglia di coltivare pomodori e insalate e poi la vostra curiosità. Siete pronti a seguirci nella tana del Bianconiglio?
Forse non arriveremo al centro della Terra ma sicuramente abbiamo buone probabilità di un ritorno al futuro.
FVP.