Coltivare il cambiamento climatico significa coltivare paesaggi resilienti, lavorare con il mondo naturale, creare ecosistemi per umani e non umani ma soprattutto superare rappresentazioni estetiche e pratiche di giardinaggio tradizionali.
Il giardino mediterraneo, fortemente stagionale con una profonda alternanza tra periodo delle fioriture e di dormienza e una grande capacità di sopravvivenza, sembra essere il paesaggio del futuro. Quando il clima è secco e caldo, le piante a fogliame persistente vanno a riposo, limitano le perdite d’acqua, riducendo così la crescita che invece riprende in autunno e si prolunga in inverno e primavera. È un tipo di giardino lontano dal decoro verdeggiante e fiorito, ma come sostiene Olivier Filippi, «apre una prospettiva nuova, differente ma assai interessante, come un passaggio dalla pittura verso la scultura, con un ‘alternanza continua fra vuoti e pieni, fra zone aperte e chiuse». Nei colori e nelle texture di foglie e fiori, nel loro movimento al vento, nei profumi e negli odori, il giardino mediterraneo libera tutto il suo fascino, proponendo una completa esperienza multisensoriale.
È poi un’inesauribile fonte di ricchezza per i viventi, le piante della macchia mediterranea nutrono animali, uccelli, insetti e impollinatori, conquistando la corona della sostenibilità e dell’ecologia. Come si fa un giardino mediterraneo? Di cosa hanno bisogno?
Nello Trapani – Vivaio la Ginestra
Giorni e orariSabato 1 aprile ore 12:00Durata45 minutiConNello Trapani - Vivaio La GinestraContributoGratuito, prenotazione sul posto
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