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Sabato 6 aprile ore 17:00 - Forestazione urbana e connettività ecologica. Come la città può prendersi cura della Natura.
Il programma potrebbe subire variazioni
Per parlare di forestazione urbana occorre parlare di Infrastrutture verdi e blu (BGI), di multifunzionalità e multidisciplinarità.
Le foreste urbane o periurbane sono la colonna vertebrale di un sistema di infrastrutture verdi e blu (BGI).
Le BGI rappresentano una opportunità di pianificazione strategica del territorio e del paesaggio che, attraverso una gestione integrata delle aree naturali e seminaturali, ha come obiettivo di incrementare la resilienza degli ecosistemi e delle città attraverso azioni di protezione, conservazione, miglioramento e valorizzazione del capitale naturale.
Il carattere multifunzionale di tale sistema di aree deve caratterizzare una pianificazione finalizzata a mantenere e migliorare la qualità degli ecosistemi naturali e dei servizi che forniscono, mantenendoli nel tempo. Conferma l’importanza di progettare, realizzare e gestire i paesaggi, secondo principi di ecosostenibilità e condivisione, nel rispetto e salvaguardia delle risorse, della biodiversità e dell’equità sociale.
La protezione della biodiversità e degli ecosistemi avviene attraverso una pianificazione integrata e azioni per la tutela dei paesaggi, degli habitat e delle specie presenti sul territorio, al fine di contrastare la frammentazione del territorio e degli ecosistemi dei paesaggi.
In tale ambito, la forestazione urbana contribuisce a rinaturalizzare le aree marginali e abbandonate delle nostre città, accresce il verde urbano, favorisce le specie autoctone e contiene lo sviluppo di quelle alloctone. Migliora il microclima ecologico e l’ambiente socio-culturale, aumenta i servizi ecosistemici a servizio dei cittadini.
Le foreste urbane o periurbane devono essere parte di un più ampio disegno di infrastrutture verdi capaci di proteggere l’ecosistema urbano dagli sbalzi meteo-climatici sempre più frequenti e pericolosi.
Risale ormai al 2013 la comunicazione della Commissione Europea al Parlamento Europeo sulla necessità di rafforzare il Capitale Naturale in Europa e le Infrastrutture verdi: <<Le infrastrutture verdi sono una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso di ecosistemi acquatici) ed altri fisici in aree sulla terraferma (aree costiere) e marine. Sulla Terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano>>.
La Comunità Europea è molto rigida sulla strategia da seguire per sviluppare le infrastrutture verdi a livello di UE sottolineando l’urgenza di azioni che contribuiscano a preservare e rafforzare il capitale naturale, in modo che le BGI rientrino di norma nella pianificazione e nello sviluppo territoriale, integrandole pienamente nell’attuazione di politiche i cui obiettivi possono essere raggiunti ricorrendo a soluzioni basate sulla natura NBS.
La strategia si potrà realizzare solo costruendo un quadro di sostegno dove coniugare azioni sul piano politico con azioni sul fronte scientifico.
Gli Interventi di forestazione urbana possono contribuire se inseriti in un programma più ampio di infrastrutture verdi o blu che presentino un carattere multifunzionale nell’ambito di una pianificazione integrata.
La città ha bisogno di interventi di tutela e valorizzazione degli ecosistemi degradati e marginali e di progetti tesi a rafforzare la rete ecologica.
La città ha bisogno di spazi verdi sicuri, inclusivi e accessibili (Nazioni Unite 2015)
Roma non ha ancora un Piano del Verde tale da garantire il coordinamento multifunzionale e multidisciplinare dei piani e i progetti del territorio urbano e periurbano. il Regolamento del Verde non è applicato.
Per parlare di Forestazione urbana e di BGI, è necessario ragionare e lavorare sul concetto di incertezza e variabilità e adottare lo stato di crisi per identificare punti di forza e aree problematiche per l’applicazione di misure o per l’attuazione di specifici problemi di gestione ambientale.
La Consapevolezza dell’incertezza della scienza climatica (impossibilità di prevedere gli scenari climatici futuri) obbligano a modalità di intervento che alla tutela e alla mitigazione affianchino e integrino nuovi modelli di adattamento.
La pianificazione deve anche fare riferimento alla diversità funzionale delle specie che può guidare le istituzioni sulla programmazione delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano per pianificare in modo migliore, mitigare gli effetti delle sfide urbane globali, come la frammentazione dell’habitat, l’inquinamento atmosferico e le isole di calore urbano, e contribuire alla diversità tassonomica.
Come le città possono prendersi cura della natura mentre la natura GIA’ si prende cura delle città?
Duccio Centili Naturalista e biologo “Area Protezione e Gestione della Biodiversità” Regione Lazio – Direzione Ambiente, Cambiamenti climatici, Transizione energetica e Sostenibilità e Parchi
Marina Fresa architetto paesaggista, AIAPP
Barbara Invernizzi agronoma e paesaggista, AIAPP
Fabio Masotta architetto del paesaggio, AIAPP
Alessandro Serafini Sauli Naturalista e botanico “Area Protezione e Gestione della Biodiversità” Regione Lazio – Direzione Ambiente, Cambiamenti climatici, Transizione energetica e Sostenibilità e Parchi
Simone Amantia Scuderi agronomo paesaggista, AIAPP
introduce e coordina Rossella Ongaretto Architetto specialista del Paesaggio, vice Presidente AIAPP LAMS