Esibizione di Taiko No Koe, la voce del tamburo

Immersione nella natura

Dalle 10.00 alle 18.00

Il Taiko No Koe all’Orto Botanico
Energia e vibrazioni, tra eleganza, potenza dei movimenti, sincronie, improvvisazioni.
Questo il “manifesto” del concerto-spettacolo di percussioni giapponesi del Gruppo Taiko, primo gruppo italiano di tamburi giapponesi. Ne fanno parte, Catia Castagna attrice e percussionista, Marilena Bisceglia percussionista e aikidoka e Daniela Anzellotti.

Eleganza e potenza dei movimenti, precisione nell’esecuzione con spazi dedicati a piccole e “giocose” improvvisazioni ma senza la pretesa di “essere giapponesi”.  Questa è una tecnica  “contaminata” dalle precedenti esperienze artistiche delle due percussioniste.

Il taiko nella cultura giapponese
Questa potente forma d’arte, vecchia di 12.000 anni, è stata una parte vitale della cultura giapponese per millenni. I taiko, letteralmente “grande tamburo“, venivano usati nelle feste locali, per dare inizio a cerimonie religiose, impostare il ritmo di marcia delle truppe in guerra o per incoraggiare  i soldati durante i combattimenti.

Si diceva infatti che i battiti del cuore si sincronizzassero con il ritmo del tamburo per aumentare la forza dei guerrieri. Il taiko scandiva  anche la vita quotidiana: annunciava il rientro dei cacciatori al villaggio, l’arrivo dei tifoni.  Nel suo suono rimbombante, gli antichi potevano percepire il potere della divinità.

Ancora oggi, il taiko rimane un fenomeno che cattura tutti i sensi. Quando viene colpito con forza, può produrre  un fragore che supera i 130 decibel,  paragonabile quasi al rumore di un jet. Il pubblico può sentire questo fragoroso battito vibrare in tutto il corpo, per un’esperienza immersiva e indimenticabile.
Vivere l’esperienza del taiko significa assistere a grida vivaci e movimenti coreografati da artisti che rispecchiano quelli di varie arti marziali giapponesi.

L’energia parte, trapassa e ritorna, in un circuito continuo, perché come dice il maestro Kurumaya Masaaki, la pelle del tamburo è uno specchio che riflette ciò che si fa, quindi se si suona con il cuore (kokoro) si trasmettono e si ricevono emozioni, facendo vibrare l’anima di chi ascolta.

Torna indietro