13. 14.15 maggio 2022. Torna il Festival.
Il Festival del Verde e del Paesaggio è pronto ad affrontare la sua XI edizione (e la prima di una nuova era)
Vivere lentamente in città.
E pertanto dichiara apertamente la sua aspirazione ad un vivere urbano slow, perché se c’è una cosa che questi tempi confusi hanno mostrato con chiarezza, è che la vita è un atto di cura verso noi stessi, verso gli altri e verso la nostra città. Noi siamo le cose di cui ci prendiamo cura.
Il Festival riprende dunque il suo cammino e incoraggia i visitatori ad apprezzare il gusto della quotidianità che con forza definisce la ricchezza delle nostre vite e ci lega indissolubilmente al paesaggio di tutti i giorni.
In fondo – come sostiene Ugo Morelli – è il margine uno dei principali luoghi da analizzare e guardare.
Il Festival propone un nuovo modo possibile di vivere
Il margine dal quale il Festival si affaccia per creare una cultura del paesaggio è Roma, città che si lascia amare ma difficilmente abbracciare, sempre in bilico tra l’eterna bellezza e i problemi irrisolti.
È Roma lo spazio di vita e l’identità del Festival, protagonista – da 10 anni – della nostra storia e delle storie che raccontiamo.
La nuova ambizione dell’edizione 2022 è iniziare a ragionare su un futuro semplice, mostrando un modo lento di vivere casa e città, perché è il paesaggio a renderci quello che siamo e lo spazio nel quale sentirci felici sempre.
Uno stile di vita semplificato, più consapevole e tutto local, dove vuoto e silenzio ritrovano spazio e valore e l’uomo si avvicina alla Natura tanto da non capire dove inizia l’uno e finisce l’altro.
Dove la semplicità – come scrive Leonardo Caffo – è intesa come forma di vita che comunica, che interagisce, che dimostra, attraverso l’esempio, l’esistenza non di un altro mondo possibile, quanto, piuttosto, di un altro modo possibile.
Il Festival mette in mostra le parole: le installazioni di paesaggio, altri giardini, concorsi, il mercato slow plants, Il temporary store, le conversazioni, lo spazio per giovani festivalieri
Pertanto raccolta la sfida, il Festival propone le sue riflessioni su un “modo possibile” adattabile alla vita in città con progetti nuovi nell’intenzione e nei contenuti ma familiari nella forma:
le installazioni di paesaggio, installazioni artistiche temporanee che invitano a riflettere sull’idea di paesaggio
altri giardini, piccoli giardini per la vita quotidiana
slowplants market, il mercato dei coltivatori di piante stagionali, locali, sostenibili
inside-out, il temporary store dedicato alla casa
slowtalks, conversazioni “lente” che invitano a mettersi in gioco e ad impegnarsi in prima persona
dacosanascecosa, uno spazio per i più giovani, una porzione di paesaggio con un mercatino in cui scambiare giochi e libri, la piazzetta in cui incontrarsi e giocare a calcio balilla e ping pong, un camioncino di panini e gelati e alberi sotto cui sdraiarsi ad ascoltare storie e favole.