La poesia haiku 俳句

Talk sulla cultura pop del Giappone

ore 16.00

L’ haiku, poesia tradizionale che si è sviluppata in Giappone a partire dal XVII secolo che conta ancora oggi in patria migliaia di estimatori e poeti affiliati ad innumerevoli scuole.  La sua brevità – soltanto diciassette sillabe – e l’apparente facilità delle regole che lo governano, lo rendono accessibile anche ai poeti occidentali che, a partire da Ungaretti per arrivare a Zanzotto, Silvio Ramat, Valentino Zeichen o Bianca Maria Frabotta – solo per citarne alcuni – non hanno esitato a cimentarvisi.Una semplicità fittizia: in realtà, oltre alla divisione fissa delle sillabe secondo un ritmo che vede 5 sillabe nel primo verso, 7 nel secondo e 5 nell’ultimo, una pausa nel ritmo e una parola che indichi la stagione – condizioni senza le quali non si può parlare di haiku classico – questa piccola poesia mantiene in sé la capacità di ricollegarsi a fenomeni universali travalicando l’immagine o la scena che ci presenta.

A guidarci tra le trame di questa forma poetica, Cristina Banella, traduttrice, ricercatrice ed insegnante di lingua giapponese, ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Roma ‘La Sapienza’ con una tesi comparatistica sullo haiku moderno e premoderno. Oltre ai suoi lavori di ricerca sullo haiku e sulla poesia italiana reperibili in rete, contribuisce con i suoi articoli alla rivista d’arte Pioggia Obliqua. Ha inoltre tradotto in giapponese l’opera di Donatella Bisutti “Duet of Water”. Attualmente continua ad affiancare all’attività di insegnamento della lingua giapponese quella di ricerca sullo haiku del Novecento, concentrandosi in particolar modo sul fenomeno della nascita dello haiku femminile in Giappone.

Il talk è a cura di Associazione Tondo Rosso, scuola di lingua e cultura giapponese a Roma e online da più di 15 anni.

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