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Gli incontri sulla città del domani
Le città – motore delle economie locali e nazionali con l’80% del Pil – sono al centro dei maggiori problemi che la società odierna deve affrontare. Dalla disuguaglianza alle pandemie e al cambiamento climatico.
Gli economisti urbani da tempo affermano che l’inquinamento – emissioni di CO2 e di PM2,5 – è tra i principali fattori di stress derivanti dalla crescita di una città.
Nel 2015, le emissioni di CO2 fossile rappresentavano il 77% delle emissioni di gas serra di origine antropica a livello mondiale. Dal 2000, il loro aumento ha comportato l’aumento globale dei gas effetto serra responsabili del riscaldamento della Terra. E questo a sua volta è stata la causa dei trend evolutivi delle anomalie metereologiche.
In un certo senso ciò non sorprende, dato che oltre la metà della popolazione mondiale vive oggi nelle città, più che in qualsiasi altro momento della storia. L’aumento previsto di 2,5 miliardi di abitanti urbani entro il 2050 metterà quindi ulteriormente a dura prova le risorse idriche e le infrastrutture urbane. La protezione e il ripristino degli ecosistemi, come le foreste, saranno una componente fondamentale per la resilienza urbana e la sicurezza idrica.
Le città occupano solo il 3% della superficie dell’intero pianeta ma sono responsabili di:
- 75% delle emissioni di CO2
- 50 % dei rifiuti
- 60% e 80% del consumo di energia
- 75% dell’utilizzo delle risorse naturali.
Un nuovo rapporto della Banca Mondiale indaga il loro ruolo cruciale sia nell’arrestare il cambiamento climatico che nel proteggere le persone dai suoi impatti. Sottolinea l’ urgente necessità di strategie di pianificazione urbana integrate e verdi per affrontare le sfide interconnesse.
Come affermano Ian Goldin e Tom Lee Devlin nel loro ultimo libro “Age of the City. Why our Future will be Won or Lost Together“, per superare i problemi che le città devono affrontare, è essenziale comprendere il ruolo che queste svolgono nel modellarli.
Le persone vogliono trasferirsi nelle città per migliorare la propria vita, sfuggire alla povertà, alla guerra o ai cambiamenti climatici estremi. Ospitano più della metà della popolazione mondiale e la maggior parte delle infrastrutture e della produttività economica. Proteggerle e migliorarle rappresenta la più grande sfida globale dell’epoca dell’ Antropocene.
Lavorare con e per le città, è il modo migliore per affrontare le disuguaglianze e l’ insostenibilità globale.
Le città del futuro dovranno pertanto essere più inclusive, empatiche, resilienti, verdi, circolari, biodiverse, eque. E migliorare la qualità della vita di chi le abita. Dovranno essere ricche di spazi verdi, alberi per abbattere le isole di calore, corridoi ecologici per accogliere una grande varietà di specie animali e vegetali.
Il modello Roma: strategie e visioni
Il Festival in questa 13° edizione continua la riflessione iniziata negli anni passati organizzando incontri che puntano sulla città come motore principale della riconversione ecologica.
Fa il punto sulla situazione attuale:
- riscaldamento globale
- aree verdi
- biodiversità e insetti impollinatori
- alberi e forestazione urbana
- salute umana
- spazio urbano
- combustibili fossili
Ragiona su azioni e strategie. E mette dunque al centro il futuro-presente di Roma.
Metropoli che tra tante difficoltà e contraddizioni, è la più verde d’Europa con più di 42milioni di metri quadrati di verde e capitale europea della biodiversità. Il comune costiero più grande in Europa (con 20 km di costa tirrenica). Attraversata da 56 km di Tevere e con un reticolo idrografico tra i maggiori d’Europa.
È inoltre la prima città in Italia ad adottare una vera e propria Strategia di Adattamento Climatico. Con interventi da realizzare entro il 2030, per mettere in sicurezza il territorio dagli impatti previsti al 2050.
È membro dal 2005 del C40 cities. La rete globale delle 97 città più influenti al mondo che collaborano insieme per
- dimezzare la loro giusta quota di emissioni entro il 2030
- aiutare a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi
- costruire comunità sane, eque e resilienti
- Intensificare l’azione per il clima e condividere le migliori pratiche
E con i suoi 350 mila alberi, la città che pianterà entro il 2026, 1 milione di alberi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.