Studi recenti affermano che la connessione con la natura sia un indicatore importante del benessere umano e naturale.
La chiave per risolvere alcune delle nostre questioni più urgenti, dall’emergenza climatica alla salute mentale.
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Cosa si intende per connessione con la natura?
Per molto tempo si è pensato che vivere con la natura volesse dire avere un contatto con essa, conoscerla e comprenderla. Entrambe le cose sono molto importanti ma non sufficienti.
Dagli anni 2000, i ricercatori sono convinti che si debba ragionare piuttosto su un diverso tipo di relazione, il grado di vicinanza o “connessione” con la natura. Ovvero la relazione emotiva di un individuo e il personale senso di parentela con la natura.
La connessione con la natura è quindi un concetto psicologico che misura l’autenticità della relazione di un individuo con altre specie e il mondo selvaggio.
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Che differenza esiste tra connessione e contatto?
La ricerca e la politica sulla “connessione con la natura” spesso tendono a confondere il contatto con la connessione con la natura.
Per ottenere i massimi benefici dall’impegno nella natura, è necessario distinguere tra trascorrere del tempo nella natura e impegnarsi attivamente in attività associate alla connessione con la natura.
Diventare consapevole della presenza della natura, attiva i percorsi verso la connessione con essa, principalmente quello di un impegno sensoriale (l’udito si trasforma in ascolto).
Notare è quindi il primo passo verso l’attivazione degli altri percorsi: apprezzare la bellezza, dare significato, provare emozioni o compassione.
La connessione con la natura è una relazione profonda basata su un attaccamento emotivo in cui la natura ha un significato nella nostra vita. Ne percepiamo e apprezziamo la bellezza quotidiana e sviluppiamo una compassione e un senso di cura nei suoi confronti.
Ed è questo il motivo per cui la connessione con la natura rappresenta forse il più forte predittore del comportamento ecologico.
Si è sempre più concentrati sull’accesso alla natura e sull’aumento delle visite.
Ma per ottenere risultati importanti e duraturi, è necessario Incoraggiare le persone a trascorrere del tempo nella e con la natura.
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Lo studio dell’Università di Derby nel Regno Unito
Miles Richardson, professore di Human Factors and Nature Connectedness della Scuola di Psicologia all’università Derby, ha condotto un’interessante ricerca sulla connessione con la natura e ne è risultato che:
♦ La vita è più significativa quando abbiamo una forte connessione con la natura
Quando misuriamo cosa renda la vita piena di significato, il senso di connessione con la natura è 4 volte più importante del reddito o dello status socio economico.
Se il contatto con la natura riguarda la nostra salute in generale, la connessione fa sentire alle persone che “la vita valga la pena di essere vissuta”.
♦ È possibile sentirsi vicini alla natura anche in città
Non serve necessariamente essere in natura per relazionarsi con la natura. La connessione è semplice, quotidiana e sotto il nostro naso.
In città possiamo guardare le nuvole, le stelle o l’alba, ascoltare il canto degli uccelli e annusare i fiori. Il rapporto è personale e può avvenire ovunque e in ogni modo.
♦ Le persone che si sentono più connesse alla natura hanno maggiori probabilità di proteggere la natura
La ricerca ha mostrato una forte relazione tra il livello di connessione delle persone e la loro volontà di agire o fare scelte a favore della natura.
In uno studio su bambini di età compresa tra 9 e 11 anni è emerso che:
- il livello di conoscenza ambientale incide solo il 2% su un comportamento comportamento pro-natura.
- la connessione con la natura incide del 69% su un comportamento pro-natura.
♦ Gli adolescenti si disinnamorano della natura
Quando i bambini entrano nell’adolescenza diventano più disconnessi dalla natura.
Dopo i nove anni i livelli di connessione con la natura diminuiscono drasticamente e non si riprendono per vent’anni. Altri studi mostrano che quando gli adolescenti danno la priorità ad una connessione con la natura è meno probabile che soffrano di problemi di salute mentale.
♦ Il contatto con la natura non è un’abitudine quotidiana
Spesso il contatto con la natura accade per caso: portare a spasso il cane, andare a lavoro in bici, riordinare il giardino. Ogni momento può essere l’ occasione giusta per ascoltare le sensazioni o emozioni suscitate dalla natura.
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In che modo possiamo trovare una connessione con la natura?
Secondo Miles Richardson, ci sono 5 diversi modi per connettersi alla natura:
→ Emozione
Stabilire un legame emotivo con la natura o riflettere sui sentimenti positivi che la natura può ispirare.
→ Sensi
Impegnarsi attivamente nella ricerca di un legame con la natura attraverso l’aiuto dei sensi (ascoltare il canto degli uccelli o annusare i fiori)
→ Bellezza
Trovare la bellezza nel mondo naturale o connettersi con la natura attraverso la poesia, la musica o l’arte
→ Compassione
Prendersi cura della natura come se ci si prendesse cura di sé attraverso azioni positive (occuparsi di un’aiuola, sostenere enti di beneficenza)
→ Significato
Onorare e celebrare i cicli e i segni della natura (equinozi o solstizi, leggere racconti sulla natura, mappare il viaggio di un uccello o di un’ape)
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Qual è la nazione più connessa con la natura?
Quello che emerge dai nuovi studi è che la connessione con la natura stia diventando sempre di più un obiettivo chiave per una vita sana e sostenibile.
E l’ Italia è risultata al primo posto in Europa per la connessione con la natura.
Su 14 nazioni intervistate, i cittadini italiani hanno ottenuto il punteggio più alto per la loro unità con il mondo naturale.
Lo studio pubblicato sulla rivista Ambio, esamina quali fattori nazionali influenzano il grado di vicinanza individuale alla natura: il più rilevante è la biodiversità.
Gli individui che vivono in paesi dove le specie selvatiche e i paesaggi sono ancora intatti e che godono di un rapporto più stretto con natura, sono più connessi rispetto agli altri.
L’Italia è caratterizzata da un patrimonio di biodiversità tra i più significativi in ambito europeo sia per numero totale di specie animali e vegetali, che per l’alto tasso di endemismo. È seconda solo alla Grecia e a pari merito con il Portogallo.
Tale ricchezza è dovuta a:
- una grande diversità litologica, topografica, climatica che caratterizza il nostro Paese
- la sua storia paleogeografica e paleoclimatica
- ad una posizione centrale nel bacino Mediterraneo, che rappresenta uno degli hotspot di biodiversità definiti a scala planetaria
Gli altri indicatori selezionati: estinzione dell’esperienza della natura, consumo e commercio, uso e controllo della natura e fattori negativi.