Cosa fa la natura di tanto speciale per cambiare radicalmente le nostre giornate e le nostre esistenze? Realizza il sogno di ogni essere umano: una vita serena, lenta, scandita solo dalle stagioni che passano, vissuta in ambienti rigeneranti che invitano a rilassarsi, a meditare e a seguire il ritmo circadiano. Vi pare poco?? Se la riposta è oh no, segnatevi su-bi-to, i nostri consigli vegetali per vite (verdi) rigorosamente da città…
SERENITA’
Viviamo esistenze scandite da ritmi frenetici, appuntamenti e lunghe liste di cose da fare. Ci siamo talmente abituati al costante brusio e rumore di sottofondo, che in quei brevi attimi di silenzio che ci capitano, le orecchie fischiano come all’uscita da una discoteca. Abbiamo fatto amicizia con l’aria pesante, lo stress, il traffico e il generale senso di malessere di una quotidianità urbana. E sapete perché ci sentiamo così?
Perché nel nostro genoma è fissata la memoria di Gaia. “Abbiamo i geni delle meduse che hanno inventato le prime cellule nervose, che percepiscono e reagiscono agli stimoli; i geni degli squali che seguono le tracce della preda; i geni dei mammiferi che hanno emozioni e sognano. Nei 3,2 miliardi di paia di basi che compongono il nostro genoma c’è tutta la storia di Gaia. Giuseppe Barbiero, Ecologia affettiva
Nel nostro intimo percepiamo una comunione, un sentimento di fratellanza con la Natura. Il nostro legame con la Natura – biofilia – è antico, è nei nostri geni.
CONSIGLI PER CHI VIVE IN CITTA’: comprare una volta a settimana un mazzetto di fiori freschi e profumati da mettere sul tavolo da pranzo o sulla scrivania in ufficio e guardare frequentemente. Utilizzare olii essenziali, per pulire la casa e il bucato, scegliendo preferibilmente tra quelli che derivano dagli alberi. Legno di fokienia, estremamente rilassante, adatto per ritrovare un nuovo spirito positivo; legno di sandalo, capace di tranquillizzare le menti troppo razionali, calmare l’aggressività, l’agitazione e la paura. Legno di cedro, avvolgente, utile per affrontare momenti di grande cambiamento, promuove sensazioni di vitalità e benessere.
STRADA
Per migliaia di anni, gli esseri umani hanno creato edifici che rispondevano al clima, alla cultura e al luogo. Ma nel secolo scorso, abbiamo iniziato a costruire edifici contro natura in tutto il mondo. Trascorriamo il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi lontano in una situazione di estraniamento quasi totale dall’ambiente circostante. Per questo diventa molto importante progettare spazi che catturino il movimento del sole, utilizzando dettagli architettonici capaci di collegarci alle ore del giorno, alle stagioni, e ai nostri bioritmi interiori ma soprattutto che rappresentino una tregua alla quotidianità. Si chiama biophilic design. Gli studi dimostrano che quando siamo connessi alla natura e alla luce del giorno siamo più produttivi e meno malati.
CONSIGLI PER CHI VIVE IN CITTA’: creare stanze vegetali – magari scegliendo piante che hanno l’effetto benefico di ridurre i livelli di benzene, formaldeide, tricloroetilene nell’aria – ed esperienze multisensoriali, cercando ispirazione nella varietà di colori e forme presenti in natura e realizzando spazi che cambiano e si adattano alle diverse esigenze di un nomadismo urbano.
PAZIENZA
Il bravo giardiniere conosce bene la virtù dell’attesa. Sognare e immaginare cosa accadrà, sono i principi imprescindibili che regolano la sua quotidianità. Lui ha imparato (o forse lo ha sempre saputo) che la lentezza è la strada che porta al paradiso.
La vita del giardiniere è scandita da accelerazioni e da pause. (..) E se la passione ne può muovere le intenzioni, la pazienza giustamente ne può far crescere le speranze, ne attenua le tristezze, ne regola i risultati”. Paolo Pejrone La pazienza del giardiniere
E allora impariamo a rallentare un pochino il ritmo, mangiare con le stagioni, apprezzare il tempo che passa, guardare e pensare in una prospettiva diversa, perché citando il politologo- giardinere Karel Capek, “il meglio deve ancora venire”.
CONSIGLI PER CHI VIVE IN CITTA’: curare gli spazi esterni, piccoli o grandi che siano, perché basta anche un vaso per imparare ad apprezzare l’attesa. Dedicarsi al giardinaggio o alla coltivazione di un bonsai, per comprendere l’equilibrio e il ritmo naturale.
CREAZIONE
Lo shinrin yoku o forest bathing altro significa che “vagare a lungo”, sentire i piedi che toccano la terra, i muscoli che si muovono, il corpo che si ammorbidisce, la mente che si calma, il corpo nello spazio, i suoni e la temperatura dell’aria, percepire i colori, le forme, gli aromi della natura. E più passeggiamo più ci sentiamo meglio fisicamente e psicologicamente, vivendo una connessione con noi stessi e con ciò che ci circonda.
CONSIGLI PER CHI VIVE IN CITTA’: concedersi una passeggiata nel parco, in un orto botanico, in un giardino storico o in giardino urbano e, quando possibile, organizzare un fine settimana nella natura selvatica.
CONTEMPLAZIONE
Meditare e concentrarsi sono eccellenti per calmare la mente e acquisire consapevolezza del momento presente. La natura è piena di impressioni che suscitano la nostra fascinazione e attirano la nostra attenzione in modo naturale. Quando contempliamo un paesaggio, quella natura entra risuona nel nostro essere perché il nostro cervello da milioni di anni si è adattato agli stimoli naturali e innesca la cosiddetta esperienza ottimale o stato di flusso, un’immersione totale nella esperienza. Lo stato di flusso è collegato con sensazioni di felicità, creatività e spiritualità. E’ uno stato meditativo. Ecco perché è così importante incoraggiare i bambini a giocare all’aperto nel verde, contemplare un cielo stellato, una cascata, un arcobaleno, gli alberi mossi dal vento, un campo di grano, un prato fiorito.. Due psicologi dell’università del Michigan, parlano di attention-restoration theory, ossia teoria della rigenerazione della natura.
La fascinazione della natura, in quanto particolare forma di attenzione, permette di recuperare la nostra capacità di attenzione focalizzata, quella di cui abbiamo bisogno nella vita quotidiana, a scuola e nella professione. Se ci lasciamo affascinare dalla natura, e questo accade in modo del tutto automatico ogni volta che percorriamo il paesaggio con i sensi ben desti, l’attenzione focalizzata può cedere il passo alla fascinazione. Clemens Arvay, Effetto biofilia
CONSIGLI PER CHI VIVE IN CITTA’: imparare l’arte del respiro per imparare ad assaporare la bellezza della vita di tutti i giorni, sentirsi sicuri, liberare l’intuito, illuminare la mente, comprendere ciò di cui si ha bisogno, abbracciare il mondo (e gli alberi) e accettarsi per quello che si è.