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Un balcone, non solo per una casa, ma anche per una persona che una casa non l’ha più. Una semplice seduta e un ponte ‘metaforico’ con il mondo e materiali di recupero.
Sia nella scelta cromatica che nei materiali adottati, vogliamo trasmettere un senso di riparo e di serenità, una sorta di ‘alcova’, in un contesto di caos cittadino.
La struttura portante in ferro, tinteggiata di bianco, ricrea ‘metaforicamente’ il concetto di ponte e di volta celeste al di sotto dei quali troneggia una chaise longue di cartone pressato; lo schienale della pedana – tin-teggiata di marrone – rappresenta il parapetto di un balcone, sul quale si innesta un tubolare in PVC, tin-teggiato di azzurro, che ospita bottiglie di plastica quali contenitori di fiori variopinti.
Una finestra illuminata a led, sul lato corto del balcone, inquadra un paesaggio urbano o immaginario. Tre fasce di legno rappresentano il cielo che avvolge, in un abbraccio ideale, la persona che riposa sulla comoda chaise longue.
I colori adottati nella installazione evocano la terra e il cielo ed i ‘fiori spontanei’ (malva, margherite, papa-veri, viola) e piante rampicanti che si trovano in natura (ipomea) cangiano dal bianco al giallo al verde e dall’azzurro al blu.

ConcorsoBalconi per RomaAnno2022Autore/iCarolina Bello Suarez, Giovanna Sassano Giachetti, Veronica Corbie-mailcarobello31@gmail.com

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