Sono otto i progetti che hanno superato la selezione di Balconi per Roma, il concorso di progettazione curato da Franco Panzini, con il quale il Festival del Verde e del Paesaggio stimola ogni anno giovani architetti, paesaggisti, agronomi, designer, artisti e creativi under 35, a ragionare sul ruolo del balconi quali interpreti dell’evoluzione del paesaggio urbano.
I partecipanti sono stati invitati ad offrire suggestioni poetiche e spunti pratici per ispirare il visitatore del Festival a trasformare il proprio balcone in un piccolo spazio da godere.
In questa 12 edizione hanno lavorato su come creare microambienti rinverditi, gioiosi, colorati, capaci di proporre una nuova estetica funzionale che attraverso il balcone punti alla riqualificazione dell’edificio intero.
Hanno indagato diversi temi:
- qualità ambientale
- la gradevolezza dello spazio residenziale
- l’impiego di vegetazione
- l’introduzione di eventuali dispositivi atti a mitigare il disturbo sonoro, a filtrare l’insolazione, a suggerire utilizzi alternativi dello spazio pensile esterno all’abitazione.
I progetti selezionati
I progetti, selezionati da Franco Panzini, verranno giudicati e premiati da una giuria che, domenica 2 aprile, sceglierà il vincitore.
La giuria è formata da:
- Franco Panzini, Professore presso l’Università Iuav di Venezia e la Scuola di Architettura dell’Università Roma 3; presidente dell’Associazione Pietro Porcinai; autore di numerosi libri sulla storia del giardino e degli spazi verdi urbani
- Bianca Maria Rinaldi, Professoressa associata in Architettura del Paesaggio presso il Politecnico di Torino
- Vincenzo Cazzato, Professore ordinario di Storia dell’Architettura presso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce
- Lucilla Zanazzi, giardiniera appassionata
UNLIMITED
di Alessia Brisdelli – Anthony Sposetti
‘Unlimited’ nella sua prima versione di prototipo sarà costituito da una struttura lignea a sezione quadrata che piegandosi attraverso l’uso di incastri ospiterà attività ed esigenze ritenute importanti.Lo spazio all’interno del balcone è stato ‘suddiviso’ idealmente in due macroaree:
- la prima costituita da un piccolo tavolo, pensata per lo svolgimento di attività varie
- la seconda pensata più al relax, dove la struttura diventa seduta e ‘orticello lineare’ quest’ultimo ricavato da una tratto con sezione a ‘U’, obliquo con le piante pensate per essere rivolte verso l’esterno e acquisire quanti più benefici possibili dal sole e dagli agenti atmosferici.
MENS SANA IN BALCONE SANO
di Martina Cesari – Veronica Rossi – Diletta Francesca Licitra
Roma è una delle città più caotiche e popolate d’Italia ma anche una delle più antiche, come la locuzione latina ‘mens sana in corpore sano’.
Da qui la nostra proposta di ‘…balcone sano’: il progetto mira a creare un piccolo spazio verde multifunzionale in cui potersi prendere cura di sé stessi rilassandosi e praticando attività di giardinaggio.
Sono stati inseriti elementi, quali piante e arredi, che rendono l’ambiente colorato e gioioso; nelle spalliere laterali sono stati inseriti piccoli vasi colorati che ospitano piante fiorite e aromatiche.
Le specie presenti in prossimità della ringhiera creano un filtro tra spazio interno ed esterno: si è deciso di inserire arbusti sempreverdi dal fogliame vivace e con colori variegati, così da rendere il balcone interessante e colorato tutto l’anno.
L’inserimento di due tende contribuisce a creare un maggiore senso di intimità -quando necessaria- e permette al contempo di potersi schermare da insolazioni fastidiose.
MO.TUS
di Eleonora Di Luca – Fiorenza Brusca – Lavinia Aru
Il progetto Mo.Tus nasce con l’intento di ottenere un sistema flessibile e polifunzionale.
Il nome non solo unisce i due concetti alla base del progetto ovvero modulo e hortus (giardino), ma identifica il movimento e la dinamicità degli oggetti realizzati, ovvero, il “movimento”.
Gli elementi modulari che caratterizzano Mo.Tus sono di forma esagonale e grazie a questa forma, presente in natura, si possono ottenere infinite configurazioni dovute anche alla sua geometria regolare, infatti se ripetuto riesce a coprire interamente un piano senza sovrapposizioni e senza lasciare spazi vuoti, ideale per sfruttare al meglio l’area dei nostri balconi.
Le piantumazioni scelte fanno riferimento a quelle che si trovano negli hortus simplicium dei monasteri, soprattutto riguardanti le piante officinali e aromatiche che fanno si che il luogo ricreato abbia non solo una funzione pratica e vivibile dello spazio esterno della nostra abitazione, ma anche per il corpo e la mente.
Attraverso varie composizioni che si possono creare con Mo.Tus, non solo lo spazio cambia nel tempo ma anche nella stessa giornata può subire variazioni, componendo così infinite soluzioni.
RAMPICART
di Marta Skoet – Fabio Baldesarra
Per questo concorso, abbiamo pensato di proporre una soluzione economica, pratica ed incredibilmente versatile, che possa essere un’alternativa alle siepi sintetiche e alle reti ombreggianti troppo spesso utilizzate nei balconi delle nostre case.
Una String Art per le piante rampicanti. La string art, realizzata con semplici corde di canapa, posizionate in linee rette, permette di creare molteplici fantasie, più o meno fitte e adattabili a tutte le situazioni.
La sua versatilità compositiva la rende personalizzabile, anche per creare una barriera antirumore verso una specifica fonte di disturbo.
La string art fungerà da struttura portante allo sviluppo delle piante. Saranno le specie vegetali a limitare il rumore proveniente dall’ambiente urbano e a filtrare i raggi solari, generando un ambiente più confortevole grazie alle loro capacità purificanti, migliorando la salubrità dell’aria che respiriamo.
ARRAMPICATA LIBERA
di Marco Pizzo – Francesca Macciò
Il balcone trae ispirazione dalla forte necessità provata da chi vive in città nel cercare piccoli ritagli di respiro in mezzo al caos quotidiano che caratterizzano le grandi metropoli come Roma.
L’idea richiama perciò il forte concetto di dover arrampicarsi sempre più in alto per raggiungere un luogo di riflessione, lasciando al di sotto tutte le tensioni negative che vivere in città comporta.
I muri di questo piccolo spazio sono pensati come delle vere e proprie pareti verdi, formate da una struttura componibile e specie vegetali che proteggono la tranquillità dello spazio domestico dal rumore
dell’ambiente cittadino, dallo smog e funzionando anche come isolamento termico dell’edificio stesso.
Allo stesso tempo anche le specie vegetali inserite nei cassoni laterali sottolineano il principio dell’arrampicata che in maniera libera potrà svilupparsi sul balcone e magari un giorno sull’intero prospetto del palazzo stesso.
VEDO E NON VEDO, IMMAGINO ALTRO
di Simone Satalino – Giovanna Tiso
Fatta una analisi iniziale, studiando i diversi balconi romani, abbiamo notato come questo spazio sia importante ed essenziale per un’abitazione.
Lo scopo è stato quello di ricreare una stanza all’aperto in grado di produrre una sensazione d’intimità ma allo stesso tempo anche di mantenere un contatto con la città.
Il bamboo è il protagonista del progetto: essendo un materiale con grandi capacità meccaniche, si è deciso di impiegarlo per la realizzazione della struttura autoportante.
Tramite piccole aperture rettangolari la costruzione può sostenere diversi tipi di piante che, in base al loro sviluppo tra gli elementi verticali in bamboo, offrono alla “stanza all’aperto” un’ atmosfera, più o meno, riservata.
Dovendoci confrontare con un balcone di dimensioni ridotte, l’intento è stato quello di trovare il modo di sfruttare gli spazi al meglio. Abbiamo, quindi, progettato una sedia che tramite una semplice rotazione della seduta e dello schienale può diventare tavolo.
NEL BLU DIPINTO DI BLU
di Sara Lamon
sponsor Vivaio Dueggi, Sabaudia (LT)
Un balcone che non solo guarda al cielo, ma si sente parte di esso.
Si trova Nel blu dipinto di blu e grazie a una struttura metallica leggera diventa spazio per le piante e per le esigenze più disparate.
Una piccola appendice, posta in verticale o orizzontale, che riesce a essere versatile e a contenere quante più cose riescano sia a rivendere il balcone, sia a renderlo personalizzabile, arricchendolo con tende o altri oggetti come palloncini e/o aquiloni.
L’elemento della luce LED (immaginata puramente a batteria) rende l’atmosfera magica.
La scelta botanica anela al cielo, utilizzando piante aeree, piante ricadenti e rampicanti. Nel blu dipinto di blu è pensato per godersi il relax della propria casa, anche in un piccolo pezzo esterno del balcone.
Note progettuali: brevetto per la struttura metallica depositato al numero 015014107 del 10.03.2023
ADAGIO PER ROMA
di Izasi Zunzunegui – Sofía Curiel
Adagio è un termine musicale che si riferisce a una composizione progettata per essere eseguita con un tempo lento, calmo, armonioso e maestoso allo stesso tempo.
Oggi conduciamo un ritmo di vita molto veloce, pieno di impegni, lavoro e problemi che molte volte ci impediscono di fermarci ad apprezzare le cose belle della vita come la famiglia, gli amici, ecc.
Pertanto, questo progetto mira a utilizzare il balcone come uno spazio personale, intimo, fresco che ci isoli acusticamente dai rumori esterni e ci permetta di rilassarci, divertirci leggendo un buon libro o ascoltando la musica che ci piace.
Rallentare il tempo per qualche istante ci aiuta sia psicologicamente che fisiológicamente riducendo i nostri livelli di stress e quale modo migliore per raggiungere questo obiettivo se non riempiendo la nostra casa di vegetazione!
Buongiorno,
plaudo a questa bellissima iniziativa e allo stesso tempo vorrei suggerire una mia idea di istituire un “concorso” di quartiere , per premiare ( con tanto di giuria e cerimonia di proclamazione) il balcone/terrazzo fiorito , più colorato, più bello, più originale della zona.
Questo semplice concorso in alcuni borghi già esiste e Roma con i suoi numerosi quartieri , che fungono da piccoli borghi, si presterebbe benissimo a tale iniziativa. Io abito nel quartiere Eur !
Grazie per l’attenzione.
Geppi Nardone
Buongiorno,
grazie per aver condiviso il suo pensiero, sarebbe una bella iniziativa!
I balconi sono un elemento architettonico che caratterizza la nostra città e premiare i più fioriti e colorati potrebbe essere un ulteriore stimolo a prendersene cura.
Ci penseremo per il prossimo anno.