Con un percorso espositivo che attraversa i giardini pensili dell’ Auditorium di Roma , il Festival 2023 si interroga sul concetto di Abitare, casa, città e Pianeta, in un rapporto di sorellanza con la Natura.
Come possiamo vivere vite felici in città sempre più grandi, complicate e inquinate?
La domanda trova risposta in un programma ricco e articolato che suggerisce un nuovo modo di rapportarsi al paesaggio domestico e urbano. Più sostenibile, autentico, ecologico.
E disegna un nuovo stile di vita che faccia della cura, la base di ogni azione e pensiero. Noi siamo gli antenati del futuro.
Così immaginando città verdi, resilienti, circolari, accoglienti, il programma dei Talks 2023 ruota intorno al concetto di città felice, recuperando il testimone di una lunga staffetta iniziata nelle precedenti edizioni.
Si riparte allora dalla città empatica disegnata lo scorso anno da Maurizio Carta – docente di urbanistica e oggi Assessore Urbanistica, Centro storico e Mobilità al comune di Palermo – per ragionare sugli scenari dell’abitare che sarà, considerando verde in città e pratiche sostenibili.
I Talks sulla città felice
È la città giardino di howardiana memoria, il tema che unisce i 5 dialoghi a più voci, come capitoli di una narrazione collettiva che mette al centro la natura e il nostro rapporto con lei per suggerire il finale di una vita felice.
La città giardino: prenditi cura di te e della tua città
Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Comune di Roma
Andrea Catarci, Assessore al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti
Gregorio Arena, Fondazione Labsus, Professore ordinario di Diritto amministrativo Università di Trento
Marta Leonori, Promotrice legge suoi beni comuni della Regione Lazio
Giulio Cederna, Ricercatore, dirige la Fondazione Paolo Bulgari
Emma Persia, Comitato promotore Parco della cellulosa
modera Elisabetta Salvatorelli, Antropologa, si occupa di progetti legati alla cura dei beni comuni, integrazione lavorativa, scuola, turismo sostenibile.
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L’esigenza di un abitare sostenibile in città più verdi, resilienti, biodiverse e circolari, rende necessario creare un nuovo modello di riferimento per gli spazi urbani affinché siano capaci di attivare processi di integrazione e rigenerazione, quale meravigliosa avventura da vivere tutti insieme.
I luoghi di domani sono già qui, dobbiamo solo imparare a prendercene cura in modo diverso, con azioni e iniziative che coinvolgano l’intera comunità e generino percorsi di cittadinanza attiva.
Roma, tra le città più verdi d’Europa – con un’estensione totale di quasi 30 km2 di parchi cittadini pari al 67% del territorio complessivo del Comune – si sta dotando di un nuovo Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni che consentirà ai cittadini romani di prendersi cura della città e dei suoi beni comuni, fra cui in particolare i parchi, i giardini e, in generale, le aree verdi.
Accessibilità, cura condivisa e partecipazione dei cittadini sono alcuni dei principi che ispirano i “patti di collaborazione”, lo strumento con cui il Regolamento disciplina le attività di cura dei cittadini volte a recuperare, rivitalizzare e valorizzare le zone verdi dell’intero territorio di Roma in cui sperimentare quel contatto con la natura, condizione imprescindibile per una vita felice.
Il capitale naturale: quanto vale la natura?
Tiziano Treu, Presidente CNEL
Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Comune di Roma
Fabio Attorre, Professore Associato di Botanica Ambientale e Applicata, Direttore dell’Orto Botanico di Roma e Presidente del Polo museale Sapienza
Rosi Sgaravatti, Presidente Assoverde
Emanuele von Normann, Paesaggista Presidente AIAPP_LAMS
modera Antonio Cianciullo, Giornalista e scrittore
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I “rifugi” del 21 secolo, stanno vivendo in questi ultimi anni un nuovo rinascimento. Pandemia e cambiamenti climatici hanno confermato quello che studi e ricerche sostengono da molto tempo: vivere a contatto con la natura fa bene.
Spazi verdi e blu, oltre a portare bellezza negli ambienti urbani, generano importanti benefici diretti e indiretti, per la salute delle città e di chi le abita. Il verde, molto di più di una foglia di fico come scrive il giornalista del The Guardian Olivier Wainwright, non solo fornisce “gratuitamente” tutti i servizi ecosistemici indispensabili per la nostra esistenza su questo pianeta, ma insegna a vivere meglio.
La natura – dalla quale dipende più della metà del prodotto interno lordo globale pari a 40 trilioni di euro – sa come nutrire, come adattarsi al cambiamento climatico e agli eventi meteorologici più estremi e come affrontare le sfide che attendono le città, grandi protagoniste del prossimo futuro.
Se pensiamo che oggi gli spazi urbani (che occupano solo il 2% del suolo del Pianeta) sono responsabili del 75% delle emissioni di carbonio, ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale avere infrastrutture verdi per contribuire alla biodiversità e migliorare la qualità della vita.
Questa l’ispirazione che guida il nuovo “piano d’investimenti per il verde” del Comune di Roma, un programma che s’iscrive nel solco della città dei 15 minuti e che consentirà di realizzare in tutta la città, parchi, giardini, aree verdi nelle scuole. Un progetto che sceglie la natura quale elemento chiave per l’abitare di domani e guida dello sviluppo urbano.
La città giardino: Slow plants – slow gardens
Sabrina Alfonsi, Assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Comune di Roma,
Mario Ciarla, Consigliere Regione Lazio
Annalisa Corrado, Ingegnera meccanica, ecologista e scrittrice
Valerio Cozzi, Architetto del paesaggio
Francesco Ferrini, Arboricoltura generale e coltivazioni arboree Università di Firenze – Presidente distretto vivaistico di Pistoia
Elisabetta Margheriti, Direttore commerciale del Vivaio Torsanlorenzo
Modera Margherita Lombardi, Agronoma e giornalista
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Creare una relazione significativa con il mondo naturale passa dal coltivare in modo rispettoso.
Da queste considerazioni prende ispirazione Slowplants, nuovo progetto firmato dal Festival del Verde e del Paesaggio, nato con l’intento di promuovere una coltivazione sostenibile e sensibilizzare ad un consumo consapevole di piante – soprattutto di quelle in vaso – perché tutti possiamo (e dobbiamo) fare la nostra parte.
Fare giardinaggio non vuol dire coltivare solo le piante ma prendersi cura di tutto il resto: suolo, insetti, uccelli, mammiferi, rettili. Sotto i nostri piedi e sopra la nostra testa c’è un ecosistema così sorprendente che mette alla prova i limiti dell’immaginazione. Meravigliosamente vasto e diversificato, quanto la foresta pluviale o la barriera corallina. Eppure spesso ce ne dimentichiamo.
La crescente richiesta di spazi esterni e l’aumentare della passione per il giardinaggio (che coinvolge il 39% degli italiani) dimostra la necessità di un’azione di sensibilizzazione sull’importanza di un produrre e consumare in modo consapevole e attento al Pianeta e a chi lo abita.
Dare voce a chi ha scelto la consapevolezza ecologica è quindi il duplice impegno di Slowplants.
La città giardino: Le micro-foreste urbane – polmoni verdi per i nostri quartieri
Rosario Fabiano, Assessore Ambiente e Sport Municipio II Roma
Fabiola Fratini, Professore associato Dipartimento di Ingegneria civile edile e ambientale Sapienza Università di Roma
Sandra Naggar, Artista e associata del comitato di quartiere Piazzale Don Minzoni
modera Paolo Ghini Agronomo, vice Presidente dell’Ordine dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Roma
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Scienziati e urbanisti concordano sul fatto che gli alberi possono contribuire a rendere le città più resilienti al cambiamento climatico. Con la loro naturale capacità di sequestrare il carbonio – estrarlo dall’atmosfera e imprigionarlo come legno – sono un modo semplice e comprensibile per affrontare l’emergenza futura.
Le foreste urbane offrono alle persone i cosiddetti “molteplici benefici collaterali”: migliore qualità dell’aria, ridotto stress da calore, meno “isole di calore urbane” causate da strade ed edifici che assorbono e trattengono il calore, benefici alla salute mentale e fisica”.
Secondo infatti diversi studi, nelle aree verdi con più alberi le persone si sentono maggiormente attive e presentano più bassi livelli di ansia e depressione.
La foresta urbana ha un enorme potere rigenerante che dona alle nostre menti un riposo dall’ attenzione forzata richiesta dalla vita moderna e dagli ambienti urbani. Senza poi dimenticare i considerevoli effetti sui bambini che vivono sempre di più disconnessi dalla natura.
Roma città più verde d’Europa, con i suoi 350.000 alberi di cui alcuni monumentali, guarda agli obiettivi dell’Agenda 2030 e lavora ad ambiziosi interventi di forestazione urbana per rafforzare la sua antica e preziosa “dote arborea”.
Tra questi, la prima microforesta nel parco dei Caduti, quartiere San Lorenzo, progettata da Oasi Green Lab, ideata dal dipartimento di ingegneria edile e ambientale della Sapienza, coordinato dalla professoressa Fabiola Fratini e con la collaborazione del Municipio II e della Sorbona di Parigi.
La città giardino: una città per le api
Claudia Zanfi, Storica dell’arte e botanica, appassionata di giardini e di fotografia.
Daniele Càngioli, Presidente Api romane – APS
modera Enrico Lazzari, Agronomo, Consigliere Ordine dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Roma
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Sarebbe facile presumere che le nostre città siano deserti per gli impollinatori.
Eppure tra il grigio c’è anche il verde.
Parchi, giardini, balconi, terrazze, possono con le giuste fioriture, favorire la biodiversità e la conservazione degli impollinatori selvatici già presenti nell’ambiente cittadino. Insomma nutrire una città a misura d’ape in modo sano.
Uno studio ha rilevato che le colonie di bombi nelle aree urbane erano in realtà più forti di quella in natura.
Ma perché le api sono così importanti? Impollinano un terzo di tutto ciò che mangiamo, svolgono un ruolo vitale nel sostenere gli ecosistemi del pianeta e stimolano il contatto con la natura, soprattutto in città. Sono quindi fondamentali per garantire la salute ecologica di un paese.
Alle api, Claudia Zanfi dedica il suo libro «Le api, l’arte, la città» (ed. Corponove), nel quale non solo racconta lo speciale dialogo di questi insetti con il mondo dell’arte, del design, dell’architettura, ma anche come realizzare arnie in giardino, cosa seminare e come aiutare la biodiversità urbana.